Che sia in cucina o in medicina, le proprietà dello zafferano sono sempre straordinarie. Amato fin dall’antichità come insaporitore di pietanze e colorante naturale, lo zafferano è riuscito a farsi spazio anche nella medicina tradizionale grazie alle sue proprietà afrodisiache, antidepressive, emmenagoghe, antispasmodiche e stimolanti.
Ancora oggi, lo zafferano ricopre un ruolo essenziale nella fitoterapia ufficiale, soprattutto nella medicina ayurvedica. Persino l’Organizzazione Mondiale della Sanità – OMS – sottolinea l’importanza dell’oro rosso con la monografia “Stigma Croci”, in cui si descrivono le proprietà dello zafferano, gli usi medicinali e le caratteristiche dello stesso.
Principi attivi della spezia
Al di là del suo valore economico e dell’utilizzo in cucina, lo zafferano vanta un uso medicinale che va avanti da più di 2.500 anni.
Infatti, il nostro amato oro rosso è conosciuto nella medicina tradizionale come attenuante per diverse patologie. Fra le tante, ci sono dolore cronico, dolore mestruale e crampi. Inoltre, è un ottimo sedativo nel caso di spasmi e attacchi di asma.
In questo senso, le proprietà dello zafferano sono date da tre principi contenuti al suo interno:
- Crocina. Questa, grazie al suo colore giallo e alla presenza di glicosidi carotenoidici, conferisce il colore allo zafferano.
- Picrocrocina. Parliamo di un glicoside amaro, responsabile del gusto, presente nello zafferano in una percentuale del 4%;
- Il safranale, contenuto sotto forma di olio, responsabile dell’odore dello zafferano.
In altre parole, queste sostanze apportano benefici antiossidanti fungendo da scavenger, ossia sostanze in grado di trasformare i radicali liberi dell’ossigeno in composti non radicalici, privi di reattività e, quindi, di tossicità.
Più precisamente, alcune ricerche in vitro e in vivo evidenziano come lo zafferano abbia proprietà antimutagene, antiossidanti, antitumorali e antidepressive, oltre che un potenziante della memoria.
D’altra parte, grazie a studi sperimentali, anche le proprietà chemio-preventive dello zafferano meritano una dovuta attenzione.
Proprietà dello zafferano: antidepressivo, antitumorale e stimolante del buon umore
Come accennato, lo zafferano ha la capacità di riequilibrare l’umore. Non a caso, è indicato per casi di depressione e stress.
Così, l’attività antidepressiva dello zafferano nell’uomo è stata protagonista di alcuni studi clinici comparativi. Tramite questi si è confermata l’efficacia della spezia in persone affette da depressione lieve o moderata, con un dosaggio basso di 30 mg/die per via orale.
Nonostante ciò, la legislazione regolamentatrice sull’uso medicinale e salutistico del fiore di zafferano consente l’utilizzo degli stimmi così in purezza o come estratto.
I risultati finali degli studi clinici hanno evidenziato che l’assunzione di 30 mg/die per 6 settimane dell’estratto di zafferano esercita un effetto positivo comparabile a quello di altri farmaci antidepressivi come Imipramina e Fluoxetina.
Al contrario di questi, però, le proprietà dello zafferano fanno sì che la spezia abbia un maggior grado di tollerabilità, sia per l’intensità sia per gli effetti indesiderati.
Ad esempio, a differenza dell’Imipramina, le persone trattate con zafferano non hanno presentato sintomi di sedazione, bocca secca o aumento di appetito.
In aggiunta, gli effetti benefici dello zafferano sono maggiori rispetto a quelli del placebo, in riferimento al tono dell’umore e la motivazione.
Pertanto, alcuni autori sostengono l’effetto antidepressivo dello zafferano è dato da un’azione inibitoria sul reuptake di noradrenalina e dopamina per via della crocina. Invece, del reuptake della serotonina ne è responsabile il safranale.
Quindi, l’uso dello zafferano in medicina si è rivelato un interessante spunto di ricerca.
In conclusione, i prodotti a base di zafferano potrebbero perciò essere considerati come un utile supporto in caso di diversi disagi. Chiaramente, è sempre bene consultare il proprio medico di fiducia prima di prendere iniziative di spontanea volontà.
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